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La bella gente che fa il tifo per Claudio Giardiello.

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deathwe

Ieri, un uomo condannato per bancarotta fraudolenta ha fatto una strage nel Palazzo di Giustizia della mia città.
È entrato armato, chissà come, e ha sparato. Tre morti. Un giudice, un avvocato di 37 anni, e un tizio sotto processo assieme a lui.
I fatti sono questi. Le illazioni, le ipotesi, il come ha fatto a entrare e poi a scappare, le polemiche e tutto il resto falle tu, io non ne ho voglia.
Un uomo ha ucciso tre persone. Ha tolto la vita a tre esseri umani. Questo è quello che accaduto.
Fine.
Ma, visto che siamo in un paese dove una grossa fetta della popolazione è formata da teste di cazzo con in mano uno smartphone, la cosa, ovviamente, non finisce qui.


Anzi. Comincia. Oppure continua, a seconda di come la vedi.
Io inizio e finisco con questo screenshot preso dal Fatto Quotidiano. Mi limito a questo, ai sedici commenti che vedi qui sotto.
Ho oscurato i nomi, facendogli una cortesia che a parti inverse loro non mi farebbero. Ma il punto non è questo.
Il punto è che sono morte tre persone.
E questi applaudono.

oscurato

Ma chi sono “questi”?
Genericamente posso dire che, data la testata che commentano, sono parte della base grillina. Pentastellini schiumosi di rabbia, campioni mondiali di tuffi nell’ignoranza più becera. Stranamente, il loro pensiero verso la magistratura coincide con quello di Berlusconi. Ma fa niente, non chiediamo a un grullino di fare un ragionamento complesso che sennò scorreggia scie chimiche sulle sirene per una settimana.
Credo sia inutile spiegare loro la differenza tra fallimento semplice e bancarotta fraudolenta. Troppo complesso, troppo difficile, è un concetto troppo poco di pancia.
Ma alla fine, chi sono questi?
Io li voglio conoscere. Mi serve sapere che tipo di persona applaude alla morte di tre esseri umani. Si fottano le campane che suonano anche per te, io ti voglio vedere in faccia, o supremo coglione.
Grazie ai social posso. Posso andare sulle loro pagine Facebook e dare un’occhiata superficiale alle loro vite. Posso osservare negli occhi la normalità, il quotidiano italico di rabbia da tastiera, il furente popolo dei social che applaude alla morte, augura la morte, incita alla morte, cavalca felice l’odio, con uno smartcoso al galoppo.
Vediamo chi sono, questi piccoli aiutanti morali di un assassino.

UNO, ha la foto di una bella spiaggia come copertina della sua pagina di Facebook. Ha 580 amici e lavora presso sé stesso.
Tifa per la Juve e per il Cagliari. Gli piacciono Gigi Proietti e Diabolik.
Ci sono delle foto dove prova un amaca. In altre foto è in compagnia di una ragazza bionda. Sembrano felici.

DUE, accidenti, ha un paio di amici in comune con me.
Sulla sua bacheca c’è la foto di due meravigliosi scoiattoli che si scambiano un fiore.

TRE, non ha foto di Puffi sulla bacheca, purtroppo. Però usa come cover della pagina la foto sgranata di un bimbo. Il pargolo avrà meno di un anno e osserva con fiducia verso il futuro.
Tre tiene per il Cesena, gli piacciono i Pink Floyd, Lucio Battisti e il Trio Medusa.
Condivide spesso le cose carine e divertenti che condividono i grillini e i bufalottari.

QUATTRO, indossa il cardigan ed è fan di Federica Pellegrini. È un signore di mezza età. Per dire, potrebbe avere un figlio della stessa età dell’avvocato ucciso.
Per dire. Solo per dire.

CINQUE, non pervenuto. Mi dispiace.

SEI, fa kickboxing. Sorride alla vita dietro dei Rayban Aviator. In copertina ha una bella foto in bianco e nero di un film di Totò.

SETTE, non pervenuto. Mi dispiace.

OTTO, è stato recentemente a New York, e ha celebrato i suoi eroi dell’11 Settembre: i Vigili del Fuoco. Ha pochi capelli, nelle foto sembra felice e pare che viaggi molto.
Ascolta Ligabue, tifa Juve.

NOVE, c’è un bellissimo Labrador che mi accoglie come foto profilo e immagine di copertina. E’ interista, gli piace Chiara di X Factor e ha visto Shining e C’era una volta in America.

DIECI, è una signora di una certa età con una forte dipendenza da giochini per Facebook. La sua bacheca è piena di record, richieste, livelli e inviti di svariati video game per social.
Ha le foto dei figli, e una poesia in napoletano sulla mamma.

UNDICI, è appassionato di Poker On Line. Nelle foto è quasi sempre in compagnia di qualcuno. Sorridono verso l’obiettivo e si abbracciano. Felici. Nelle foto in cui è da solo preferisce avere un atteggiamento più serio.

DODICI, è una signora molto, molto arrabbiata. Forse è in pensione, forse ha lavorato come ragioniera per il comune. Le piacciono Valerio Scanu e Fedez. La sua bacheca è un campo dove fioriscono, tutti i giorni, i peggio contenuti grilleschi. Da Tze Tze in poi. Un favoloso valzer di bufale, fomenti populisti, cori di tutti a casa, ladri, casta bastarda.
Un mantra, ipnotico, ossessivo, di contenuti che terminano con: condividi se sei d’accordo.
Per Pasqua, posta un pensiero di pace. Questo:

Schermata 2015-04-10 alle 13.50.32

Un paio di post più sotto, i toni riguardanti il come celebrare la Pasqua cambiano radicalmente, e pubblica questo:

Schermata 2015-04-10 alle 13.50.42

Comunque, in tutta la sua homepage non c’è traccia della virgola che manca al suo commento.
In compenso è fan di Enrico Brignano. Ecco, se anche Brignano fonda un partito politico, ha già il suo voto. Almeno credo.

TREDICI, si è iscritto a Facebook mettendo prima il cognome e poi il nome. Ho sempre stima e rispetto per tutti quelli che fanno così. Mi ricordano Cuore di De Amicis.
L’immagine di copertina è un bel gattone nero su un tavolo in salotto. Si vedono dei mobili in ciliegio, montati da manodopera esperta e comprati da Grancasa.
Tredici è un signore coi baffi che è appena stato a Berlino, va in bicicletta e ti sorride nella foto di Natale con in testa il cappello da Babbo Natale.

QUATTORDICI, ha una passione per l’Asia. Le ragazze asiatiche, le bici e le moto da cross. Viaggia in paesi lontani. Ha parecchie amiche asiatiche. La sua bacheca è un inno all’amore. Un susseguirsi di messaggi dolci, in italiano e in inglese. Ama, ed è amato.

QUINDICI, non pervenuto. Mi dispiace.

SEDICI, in posa per la foto, con occhiali da sole e labbra corrucciate. Un’altra foto dove di bacia la sua ragazza con amore. Musica house linkata da You Tube.
Ha come eroe un assassino, però è molto legato alla sua terra di origine ed è iscritto a diversi gruppi di sui conterranei all’estero.


Morale della favola?
Nessuna morale, soltanto, tanta, tantissima e sconfinata normalità.
In natura non esiste nulla di così perfido, selvaggio e crudele come la gente normale.”
Hermann Hesse, Lettere 1895-1962 (postumo 1973-1986)

AGGIORNAMENTO E PRECISAZIONI!

Come mi è stato fatto notare in modo garbato nei commenti, lo screenshot qui sopra non l’ho fatto io. (E non l’ho neanche detto, se leggi bene sopra c’è scritto: “preso”, e non: “l’ho preso”) Comunque sia… Lo screenshot arriva dalla pagina Facebook pubblica della comunità nota come: Raccolta Statistica di Commenti Ridondanti. Girava copiosamente in rete da ieri e, stupidino che sono, l’ho usata come punto di partenza per la mia analisi sui profili. La mia versione ha i nomi oscurati, la loro no. Siccome sono pieno di ignoranze credevo che quella pagina pubblicasse degli screenshot puri. Foto dello schermo di una schermata così com’è. Invece scopro che gli screenshot sono manipolati. Se ho capito bene è una selezione di commenti messi assieme da Monica o da altri autori. Questo fattore dal mio punto di vista è una modifica profonda di una “statistica”, è manipolazione atta a provare una tesi. Ma questo è un mio pensiero e io sono uno stronzo. Comunque, ci tengo a sottolineare che Raccolta Statistica di Commenti Ridondanti non è affatto d’accordo con i toni e le conclusioni del mio articolo. Meno male. Sono contento.

 


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